Da TICINO WELCOME di novembre 2022
Rispondere all’esigenza di una nuova formazione imprenditoriale, sviluppando e potenziando la sua portata, flessibilità ed efficacia attraverso l’implementazione di una strategia Hybrid Learning, applicata al contesto degli incubatori d’impresa. Per trasformare il modo in cui le aziende apprendono e si adattano alla nuova normalità.
Per la crescita verticale di un’azienda in avvio è fondamentale poter accedere ai servizi di consulenza informatica, legale, contabile, al mentoring e al supporto per l’ideazione e lo sviluppo del business plan. Anche a distnza, grazie a un modello di incubatore ibrido, che offre l’alternativa fra insegnamento da remoto e in presenza, o la loro combinazione.
Ormai classicamente, un incubatore d’impresa è una strategia aziendale volta ad aiutare start up e realtà in fase di avviamento a decollare, fornendo loro servizi quali formazione manageriale, coaching, consulenza insieme a strutture per uffici dove ricreare le condizioni di business del mondo aziendale. In questo modo, imprese ancora prive di risorse, esperienza e reti, possono usufruire di spazi, finanziamenti, servizi legali, contabili, informatici e altri prerequisiti necessari per gestire e superare gli ostacoli iniziali dell’avvio di un’impresa, quali l’identificazione del team di gestione, l’assistenza e la ricerca marketing, risorse per l’istruzione superiore e collegamenti con partner strategici, angel investor o venture capital. Di solito, il periodo di incubazione può andare dai 3 ai 36 mesi, più ampio dunque di quello degli acceleratori, che sono invece finalizzati a supportare la start up nello scalare il mercato e nella fase di fundraising, con una rigida selezione per accedere al programma.
A proporre incubatori sono tipicamente istituzioni accademiche, società di sviluppo senza scopo di lucro, imprese di sviluppo immobiliare o società di capitale di rischio.Management Business Consultants (Mbc), azienda di formazione manageriale con sede in Svizzera, ma focalizzata a livello globale, ha lanciato di recente un’innovativa formula che si concentra sullo sviluppo e sulla gestione di incubatori con istituzioni accademiche/ organizzazioni settoriali, per ‘attrezzarle’ a supportare le nuove realtà in avviamento in quelli che identifica come i quattro passi fondamentali:
• Sviluppare un business plan, per trasformare una grande idea in un grande business;
• Affiancare l’avvio dell’attività, per trasformare il business plan in realtà (registrazione, deposito e avvio);
• Gestire l’attività: organizzazione delle operazioni quotidiane e prepararsi al successo;
• Crescita: trovare nuovi finanziamenti, sedi e clienti quando gli affari vanno bene.
«Tra le sue attività nell’ambito della formazione aziendale, Mbc si occupa di sviluppare e gestire start up studio», spiega il Ceo Mario Curatolo, «vale a dire degli incubatori d’impresa con aziende di portafoglio interagenti. Noto anche come start up factory, start up foundry o venture builder, cerca di costruire diverse società in successione, stile che viene definito
“imprenditorialità parallela”. Differisce dai costruttori di imprese, che le sviluppano internamente, così come dal classico acceleratore che si limita a selezionare start up già formate e ad accompagnarle nell sviluppo. Lo start up studio invece le crea da zero, fornendo il proprio capitale umano e finanziario, assegnando loro team interni di ingegneri, consulenti, sviluppatori di business, responsabili delle vendite, ecc.», illustra Mario Curatolo. Poiché il cuore di un vero programma di incubazione d’impresa per Mbc è costituito dai servizi forniti alle aziende in fase di avvio, si è voluto che potessero beneficiarne anche le start up troppo distanti dalla struttura per poter partecipare in loco. «Questi clienti affiliati, anche con sede in altro Paese, possono comunque beneficiare dei servizi dell’incubatore, ricevendo consulenza e altra assistenza a distanza, spazio ufficio e servizi amministrativi condivisi», sottolinea Curatolo. Poiché le istituzioni accademiche e aziendali hanno bisogno di rafforzare le competenze dei loro docenti e professionisti, che fungeranno da allenatori e facilitatori, Mbc propone di condurre congiuntamente con loro l’insegnamento
di un corso di Business Plan. «Il profilo e le aspettative dei clienti e dei partecipanti a questo corso richiedono l’adozione e la padronanza di un processo di consulenza aziendale. Pertanto, la teoria e la pratica devono essere integrate come una tecnica unificata per evidenziare la rilevanza della teoria rispetto all’applicazione», osserva Curatolo. I consulenti Mbc sottoporranno i docenti universitari e i professionisti aziendali interessati a un seminario di “formazione
dei formatori” dove verranno introdotti al concetto di apprendimento attivo e ai suoi principi, confrontandosi con tecniche per aumentare l’efficacia della comunicazione, attirare e coinvolgere i partecipanti attraverso strumenti come rompighiaccio, studio di casi, feedback di gruppo, narrazione di storie, disposizione dei posti a sedere e così via. Si imparerà a creare un ambiente di apprendimento adeguato per massimizzare l’elaborazione, la comprensione e la connessione preparando i partecipanti ad applicare le conoscenze e competenze acquisite. «L’apprendimento ibrido è il nuovo modello che consente l’erogazione simultanea di insegnamenti ai partecipanti sia in sede che virtualmente. In base all’esigenza di soluzioni di apprendimento e formazione digitali, abbiamo progettato con cura questo approccio per garantire la massima interazione tra i partecipanti virtuali e quelli in presenza e offrire un’esperienza di apprendimento senza soluzione di continuità», spiega Mario Curatolo. Coloro che decidono di frequentare il programma virtualmente avranno anche l’opportunità di partecipare a una futura iterazione faccia a faccia per massimizzare ulteriormente le opportunità di networking con professionisti affini. «Sono tecniche che ci consentono a di offrire un sistema di formazione innovativo integrando le più recenti tecnologie con un’interazione fra virtuale e faccia a faccia che rappresenta il modo futuro in cui le aziende e le istituzioni accademiche condurranno la formazione di studenti e dipendenti preparandoli a competere reinventando il modo in cui lavoreranno in un futuro nuovo contesto di mercato normale», conclude il Ceo di Management Business Consultants.
La leva della formazione aziendale
Cambiare il modo di operare delle aziende attraverso la leva della formazione aziendale è l’obiettivo con cui è nata nel 2019 Mbc Management Business Consultants, con sede nel Luganese, ma un mercato internazionale come riferimento. In quest’ottica, va l’impegno a sviluppare e condurre iniziative di formazione su misura per aiutare le aziende a reinterpretare il modo in cui dovrebbero lavorare, competere e sopravvivere in un contesto di mercato futuro. Per realizzare questa trasformazione, Mbc si avvale di un team internazionale di specialisti che formano Ceo, Dirigenti e Senior Manager di aziende a pensare fuori dagli schemi. Rendere gli amministratori delegati, i dirigenti e i manager co-partecipi della propria trasformazione, li aiuta a sviluppare e ad attuare la roadmap di cui le loro aziende hanno bisogno per intraprendere i cambiamenti organizzativi e culturali necessari per sopravvivere in modo sostenibile nel lungo periodo. Il dilemma umano ed economico creato dal blocco del Covid ha solo contribuito a rendere più evidente il ruolo chiave della formazione aziendale come strumento di trasformazione dell’impresa moderna. Delineando il passaggio a un nuovo paradigma in cui il benessere sociale prevale sugli interessi economici, la formazione Mbc prepara ulteriormente i partecipanti ad adottare un nuovo tipo di relazioni commerciali in linea con il futuro contesto di mercato post pandemico.